Olio su tela, secondo quarto del sec. XVII
Inv. 765. Donazione Renata Scalari.
La scena, realizzata a monocromo si ritiene da un pittore veneto, malgrado la folla di personaggi presenta l’episodio evangelico (Matteo 2,1-18) con raffinata sobrietà e intensa intimità. Si distinguono nell’opera due fonti luminose che con il chiaroscuro contribuiscono a conferire plasticità alle figure rappresentate: una proviene dalla sinistra del quadro e si rifrange sugli abiti degli astanti e sulla figura del Bambino in braccio alla Madre; l’altra, isolata nel cielo, è la stella cometa seguita dai Magi, quasi a riecheggiare l’inno liturgico dell’Epifania “Ibant Magi stellam sequentes praeviam lumen requirunt lumine” ovvero “i Magi andavano seguendo la stella che li precedeva e trovarono la luce attraverso la luce”.
Vedi poco oltre, a confronto, lo stesso soggetto raffigurato con esuberanza settecentesca da Pietro Fabbri.