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Coccodrillo
Coccodrillo del Nilo

Lunghezza cm 387

Inv. 696. Dal Seminario diocesano

Questo esemplare di coccodrillo proviene dal Gabinetto di Scienze naturali del Seminario diocesano, al quale si ritiene sia pervenuto, dopo vari passaggi, dalla Wunderkammer della reggia gonzaghesca. La sua collocazione al Museo si accompagna alla gigantografia dell’interno del santuario delle Grazie, nell’intenzione di suggerire intorno alle armature l’ambito della loro provenienza.

Il coccodrillo che pende incatenato dalla volta del santuario vuole richiamare la possibilità, per chi si appoggia a Dio, di vincere le tentazioni (l’animale era uno di quelli esotici, per la loro mostruosità considerati simbolo del demonio) e, come questo, trova un collegamento con le armature a motivo della durezza e impenetrabilità della pelle.

Il rettile sottostante, catturato in Sud Africa nel 1967, è stato donato al Museo nell’anno 2011 da Irene Ferrero Benzi.

Interno del Santuario

Ingrandimento di una stampa ottocentesca

Il santuario di Santa Maria delle Grazie, sito sulla riva del Mincio a sette chilometri dalla città, è stato realizzato per volontà di Francesco I Gonzaga tra la fine del Trecento e gli inizi del Quattrocento. La gigantografia che chiude la sala riprende una stampa ottocentesca, nella quale si notano le armature ancora sull’impalcata che riveste l’interno.

Nile crocodile

Length 387 cm

Inv. 696. From the diocesan seminary

This crocodile specimen comes from the Cabinet of Natural Sciences of the Diocesan Seminary, to which it is believed to have come, after various passages, from the Wunderkammer of the Gonzaga palace. Its placement in the Museum is accompanied by a blow-up of the interior of the Sanctuary of the Graces, with the intention of suggesting around the armour the scope of its provenance.

The crocodile hanging chained from the vault of the sanctuary is intended to recall the possibility, for those who rely on God, of overcoming temptation (the animal was one of the exotic ones, because of their monstrosity considered a symbol of the devil) and, like this one, finds a connection with the armour because of the hardness and impenetrability of the skin.

The reptile below, captured in South Africa in 1967, was donated to the Museum in 2011 by Irene Ferrero Benzi.

Interior of the Sanctuary

Enlargement of a 19th-century print

The sanctuary of Santa Maria delle Grazie, located on the banks of the Mincio seven kilometres from the city, was built at the behest of Francesco I Gonzaga between the end of the 14th and the beginning of the 15th century. The blow-up that closes the room is taken from a 19th-century print, in which one can see the armour still on the scaffolding that covers the interior.

Spesa oggetto del contributo nell'ambito del bando PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Componente 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 1 “Patrimonio culturale per la prossima generazione”, Investimento 1.2: “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura” finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU“ – CUP: C64H22001410004.