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Carlo I Gonzaga Nevers offre a Dio Padre l’eremo della Fontana

Olio su tela; c. 1636

Dalla chiesa parrocchiale di Romanore. Inv. 950

Alla morte senza eredi diretti del duca Vincenzo II Gonzaga gli succedette – dopo una guerra che coinvolse la Francia e la Spagna, con il sacco di Mantova da parte dei lanzichenecchi e la peste che causò la morte di tre quarti degli abitanti del ducato – un esponente del ramo cadetto dei Gonzaga trasferitisi in Francia, dove avevano assunto il titolo di duchi di Nevers. E’ Carlo I, il quale poco dopo dispose – forse per dare il segno di una volontà di ripresa dalla disastrosa situazione socioeconomica del ducato – la costruzione, entro la riserva di caccia di Bosco Fontana, di un eremo, affidato ai monaci camaldolesi. Sul finire del Settecento, dopo la soppressione, decisa dall’Austria, di tutti gli ordini religiosi esistenti nell’Impero, l’eremo fu demolito; ne sopravvivono, in alcune chiese del contado, soltanto pochi arredi, tra cui questo assai pregevole dipinto di ignoto artista.

Il dipinto, che stava sull’altare maggiore della chiesa dell’eremo, ne celebra la fondazione. Al centro raffigura l’iniziatore dell’Ordine camaldolese, San Romualdo, in atto di offrire a Dio Padre la chiesa (e implicitamente l’intero monastero) della cui facciata documenta le forme: si sa che l’opera fu progettata dall’architetto ducale Nicolò Sebregondi, il quale all’evidenza si ispirò al tempio di San Sebastiano, eretto in città da Leon Battista Alberti. Alla destra di Dio Padre è la Madonna col Bambino, mentre in basso sono i ritratti del fondatore, il duca Carlo I, e del suo nipotino (figlio del figlio, Carlo di Rethel, premorto al padre) poi Carlo II. Deposta a terra, per umiltà, la corona (è questo l’unico documento della corona ducale dei Gonzaga Nevers), con l’abito fastoso il duca indossa le insegne di due ordini cavallereschi: la croce in smalto azzurro profilato d’oro della Milizia Cristiana (che lui stesso in Francia aveva concorso a istituire) e il ricchissimo collare di Gran Maestro dell’ordine del Redentore. Del collare è esposto, in altra sala del Museo, il disegno originale.

Spesa oggetto del contributo nell'ambito del bando PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Componente 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 1 “Patrimonio culturale per la prossima generazione”, Investimento 1.2: “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura” finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU“ – CUP: C64H22001410004.