Marmo dipinto, sec. XIV
Inv. 243. Dalla chiesa di Frassino
Con questa scultura gotica si passa, nella rassegna del Museo, agli esordi della lunga signoria dei Gonzaga (1328-1707). Si presume che la statua fosse accompagnata da quella raffigurante l’arcangelo Gabriele, per comporre insieme la scena evangelica dell’Annunciazione. Che questa raffiguri la Vergine Maria nel momento in cui le viene detto di essere stata scelta da Dio come Madre del suo Figlio, si deduce dall’espressione di sorpresa e dall’umiltà dell’atteggiamento (si ritrae e, con la mano sul petto, sembra dire: “Chi, proprio io?”). Lo attesta inoltre il libro che regge con la sinistra: benché il vangelo non lo dica, molto spesso gli artisti hanno raffigurato l’Annunciata con un libro accanto o mentre lo sta leggendo, per significare che ella conosceva la profezia (“Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, Dio-con-noi” Is 7,14); la sorpresa derivava dall’apprendere che la profezia si riferisse a lei.