Ecco il manifesto ufficiale del MFF 2025
L’intensità di uno sguardo che ha fatto la storia del cinema al servizio di un autore che forse dalla storia del cinema non è stato sufficientemente celebrato. Alain Delon accoglie il pubblico del MantovaFilmFest 2025 mentre i suoi occhi osservano lontano, avvolto da un cappotto di cammello che leggenda vuole essere dello stesso Valerio Zurlini. Siamo sul set de La prima notte di quiete (1972), penultimo film firmato dal regista nato a Bologna, probabilmente il suo più conosciuto.
A Zurlini è dedicata la retrospettiva di questa edizione, a un passo dal centesimo anniversario della nascita. Autore difficilmente ascrivibile ad una precisa categoria di genere, Zurlini arriva al cinema da studioso di giurisprudenza e appassionato d’arte (passione che inserirà costantemente nella filigrana di ogni suo lavoro). Il suo percorso professionale è stato vario e poliedrico: ha diretto cortometraggi documentari, lungometraggi di finzione, è stato anche regista teatrale e insegnante al Centro Sperimentale di Cinematografia, infine direttore di doppiaggio.
Autore di un cinema misurato e appassionato ai suoi personaggi, dalle forti influenze pittoriche tanto nella messa in quadro quanto nella messa in scena, Valerio Zurlini è stato uno dei registi più importanti della sua generazione, ma rimane tra quelli meno noti al grande pubblico di oggi. Il MantovaFilmFest gli dedica la retrospettiva di questa diciottesima edizione per rendere omaggio al talento e all’acume di un regista di garbata intelligenza.
(Foto: © Reporters Associati & Archivi - Roma)