GIRONDI

Oro vetro fuoco

Mostra a cura di Gianfranco Ferlisi

Dal 14 al 29 ottobre 2017

Inaugurazione sabato 14 ottobre ore 16.00

 

Nell’occasione sarà presentato il volume Girondi 1967-2017, curato da Gianfranco Ferlisi ed edito da Il Rio

Incontro con l’artista sul tema “arte, bellezza, verità” sabato 21 ottobre ore 16.00

apertura mercoledì-domenica 9.30-12.00/15.00-17.30

Ho riconosciuto oggi, nei lavori recenti di Franco Girondi, l’ispirazione di quel giovane pittore (anche, ovviamente, poeta) che si interrogava fin dall’inizio sulle diatribe tra luce e oscurità, tra dire e intuire, tra dubbi e scelte. E, allo stesso tempo, mi sono comparsi davanti agli occhi gli esiti della sua recente pittura, che pare immersa nella stessa delicata sensibilità originaria del giovane che si affacciava all’arte. Una pittura che porta la gioia della vita e del viaggio, che lega le linee sfuggenti di un’inquietudine sempre presente e pressante, caratteristica di chi è preso da un’ansia espressiva da soddisfare, o di chi ha una moneta d’oro in tasca che non sa ancora spendere.

Gianfranco Ferlisi

 

Mezzo secolo. Le “nozze d’oro” con il fare arte. Davvero un bel traguardo per Franco Girondi, che nel 2017 celebra questi cinquant’anni con quattro esposizioni a Mantova, la sua città: una prima, dedicata al tema della trascendenza, allestita presso l’antica sagrestia della chiesa di San Barnaba (3 giugno); un’antologica alla Casa del Mantegna, dove lo spirito del geniale Andrea consacra questo tempio oggi dedicato all’arte moderna e contemporanea non solo mantovana (9 giugno); una nuova rassegna intitolata Oro,vetro, fuoco al Museo diocesano Francesco Gonzaga (14 ottobre); infine, un felice ritorno alla Falcinella Fine Art (11 novembre). Quattro momenti di riflessione su questi cintant’anni trovano una sintesi nel volume Girondi 1967-2017 curato da Gianfranco Ferlisi ed edito per i tipi de Il Rio. Addentrarsi nell’opera di Girondi non è un compito facile, anche solo per questo suo estendersi nel tempo, toccando (a volte anche solo tangenzialmente) molte delle principali correnti dell’arte del nostro tempo. Non si può fare a meno di notare come a Girondi siano sempre andati stretti gli “ismi” della pittura. Pressoché nessun’opera è etichettabile con precisione. Eppure, è impossibile non rintracciare influenze, rimandi, citazioni all’informale, alle sperimentazioni materiche degli anni ’50 e ’60, poi alla pittura analitica degli anni ’70 e ’80 e – soprattutto per le opere più recenti – all’universo del concettuale.

Franco Girondi ha ben chiaro, fin dalle prime sue prove giovanili, il progetto di diventare un pittore. Perché scopre da subito, nel percorso dell’arte, la possibilità di provare (e far provare) un mix di felicità e di esaltazione, di piacere e di sgomento, di gratificazione e di panico, di riscatto e di poesia, scopre che, per l’artista, i cieli della pittura sono immensi come le volte delle notti stellate e che, per l’artista, ogni inevitabile smarrimento di fronte al mondo è riscattato da uno sguardo colmo di meraviglia, che gli permette di scoprire bellezze nascoste ai più. Comprende, infine, che la pittura può dare un senso all’umana fragilità. E così da subito lo sguardo e la mano dell’autore cominciano a creare un distillato di idee che coniugano il silenzioso rumore della pittura con il prepotente fascino delle emozioni emergenti dalla tela. Nascono significanti cromatici che si calano in strutture segniche, in strati polisemantici che moltiplicano i messaggi non verbali.

Mentre la rassegna alla Casa del Mantegna si è concentrata sulle opere maggiormente “storicizzate”, partendo dalle opere polimateriche degli anni ’60, la nuova esposizione al Museo Diocesano riguarderà più che altro lavori recenti, frutto dell’ultimissima produzione in cui Girondi guarda al mondo del concettuale con simpatica ironia, ma mantenendo la concentrazione per rivelare una bellezza salvifica nascosta nel mondo.

 

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Biografia

Franco Girondi è nato nel 1946. I primi esperimenti di pittura risalgono al 1963 e furono incentivati da un amico di famiglia: il gallerista milanese Silvano Falchi della Galleria Blu. Nei decenni successivi l’arte di Girondi tocca materiali e tecniche diverse – collage, assemblaggi e sovrapposizioni di stoffe, legni, carte, sabbia, pizzi antichi, sete – attraverso un processo di purificazione della materia. Negli anni 2000 la ricerca formale di Girondi si è concentrata sul dato pittorico, indagando forme e colori quali voci proprie della trascendenza che l’artista deve recepire mettendosi in ascolto, in dialogo con le proprie opere. Negli ultimi anni, è tornato a realizzare anche collage polimaterici, spesso con rimandi a città del mondo.

Franco Girondi ha esposto in numerose rassegne personali e collettive in Italia e all’estero. Tra tutte si ricorda la mostra antologica Girondi 1967-1997 allestita nel Palazzo Ducale di Mantova.

 

www.francogirondi.it | Facebook: Franco Girondi

Girondi – Oro vetro e fuoco
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