Oltre la soglia del cielo
Stefano Abelli e Giuseppe Portella
13 maggio – 4 giugno 2017
Stefano Abelli e Giuseppe Portella, attraverso una consolidata amicizia, passioni comuni e condivise tensioni estetiche, approdano ad esiti differenti, ma ugualmente coinvolgenti, in cui ognuno dei due artisti esprime fino in fondo la propria individualità.
Stefano Abelli, svincolato da qualsiasi segno troppo accademico, bandisce ogni profondità di campo e, grazie a scelte cromatiche essenziali, traccia un percorso carico di arcana anti-classicità. Nelle sue opere campeggia uno sfondo monocromo, piatto, su cui danzano figure ataviche o aliene, forme archetipe, elementi primari immediatamente riconoscibili. Prevale sempre, in Abelli, la forza di giocare con inserti polimaterici, con una referenzialità narrativa ma antinaturalistica.
Giuseppe Portella incanta con la grazia di quadri brillanti di resina, in cui l’emozione estetica è affidata soprattutto allo spazio e alla luce. Sullo spazio prendono vita sequenze di cerchi concentrici, diafani come pietre dure, isole galleggianti su un mare cromatico fatto di astrazione, di rarefazione, centri concentrici da cui deriva un richiamo all’armonia inclusiva dell’ordine dell’Altissimo. La crescita espressiva di Portella, esaltata dall’utilizzo della materia del suo lavoro (“nulla mi appaga più che lavorare la resina”), fa costantemente emergere inaspettate luminescenze e innumerevoli alchimie del colore.
Risulta in questo modo giustificato e chiaro il significato del titolo della mostra, in cui si accostano le smarrite e primordiali forme danzanti di Stefano Abelli e la fluida trasparenza dei cerchi armonici e delle luci di Giuseppe Portella. “Oltre la soglia del cielo” entrambi gli artisti sognano e intravvedono un mondo di infantile felicità e di gioco surreale. È la magica conquista delle sperimentazioni autentiche, che permettono all’arte di arrivare alla trasfigurazione della realtà.