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Leone guardiano

Marmi

Leone guardiano

Marmo, sec. XI-XII

Inv. 677. Istituti Gonzaga.

Si racconta che il marchese Bonifacio di Canossa tenesse alla catena, davanti al suo palazzo di città, un leone vivo. Sculture raffiguranti leoni si trovavano spesso all’ingresso delle chiese romaniche, come stilofori (cioè reggenti le colonne del protiro). Talora erano inseriti nella muratura: come forse questo, ritenuto da alcuni della cerchia di Wiligelmo.  Il leone pare riconoscibile in un affresco in Palazzo Ducale raffigurante la costruzione della porta urbana perciò chiamata Leona. In una stampa giunta al museo recentemente è possibile vedere la sistemazione della porta cittadina come si presentava nel Settecento, con il leone tra i due archi di passaggio.

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GURDIAN LION

It is said that Marquis Boniface of Canossa kept a live lion on a chain in front of his city palace. Sculptures depicting lions were often found at the entrance to Romanesque churches, as stylophores (i.e. supporting the columns of the porch). Sometimes they were inserted into the masonry: as perhaps this one, believed by some to belong to the circle of Wiligelmus. The lion appears to be recognisable in a fresco in the Doge's Palace depicting the construction of the city gate therefore called Leona. In a print that recently reached the museum, it is possible to see the arrangement of the city gate as it appeared in the 18th century, with the lion between the two passage arches.

Spesa oggetto del contributo nell'ambito del bando PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Componente 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 1 “Patrimonio culturale per la prossima generazione”, Investimento 1.2: “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura” finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU“ – CUP: C64H22001410004.