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Due lapidi del Quattrocento

Marmo, sec. XV

Inv. 239 e 1218. Dalla Cattedrale la prima; dal Seminario diocesano la seconda.

Inv. 1218. Dalla Cattedrale la prima; dal Seminario diocesano la seconda.

Due piccole lapidi, con iscrizioni in latino entrambe quattrocentesche, attestano come in quel secolo la cultura mantovana sia passata dal gotico al rinascimento.
La prima è uno dei pochi resti dei sepolcri gonzagheschi già in cattedrale. Come dichiara la scritta, in decorativi caratteri gotici, essa “chiudeva il tumulo” di Azzone Gonzaga un figlio cadetto di Luigi primo Capitano, morto il 21 ottobre 1414.
La seconda, in sostenuti caratteri umanistici, è la “prova” della più ampia lapide dedicatoria, murata sulla facciata della Domus Nova, il palazzo entro la reggia eretto da Luca Fancelli per il marchese Federico I negli anni ’80 del XV secolo.  Questo il testo: Christus Rex gloriae venit in pace et Deus homo factus est et Verbum caro factum est.

Spesa oggetto del contributo nell'ambito del bando PNRR, Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura, Componente 3 – Cultura 4.0 (M1C3), Misura 1 “Patrimonio culturale per la prossima generazione”, Investimento 1.2: “Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura” finanziato dall’Unione europea – NextGenerationEU“ – CUP: C64H22001410004.